Iniziative di pastorale giovanile
MeetUp riuscito: insieme è bello!
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Un’iniziativa apprezzata e riuscita! Si tratta del MeetUp Giovani che si è svolto venerdì 25 febbraio presso la Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Camposampiero, grazie all’impulso della commissione di pastorale giovanile della Collaborazione, insieme al vicario parrocchiale don Giovanni.
All’invito hanno risposto più di 50 giovani maggiorenni che si sono ritrovati Venerdì 25 febbraio alle 20.30 in Chiesa. Dopo una breve introduzione sul significato del sinodo e della serata, i giovani si sono divisi in 6 gruppi e hanno vissuto l’esperienza dell’ascolto reciproco che è proseguito fino alle 22.30. I gruppi sono stati gestiti da alcuni giovani volontari, che hanno condotto l’esperienza secondo il metodo suggerito dalla diocesi. La modalità ha permesso a ciascuno di essere ascoltato con attenzione: si è creato un clima di condivisione e di ascolto davvero bello.
Concluso l’ascolto, i giovani hanno vissuto un momento di riflessione personale e hanno scritto su un foglietto un pensiero di restituzione della serata, che hanno potuto deporre al centro della Chiesa, dove si trovava un puzzle di un paesaggio, dal quale ciascuno ha portato a casa un pezzettino. Bello il significato di questo gesto: ciascuno di noi, pur nella diversità di pensiero, di esperienze, quando sa vivere un’esperienza di ascolto e vicinanza, davvero contribuisce ad essere un tassello di qualcosa di bello, di un mondo nuovo!
La serata si è conclusa con la condivisione di un tè caldo, in fraternità presso la sala cinema.
Significativi i feedback dei giovani: “Durante questo ascolto sinodale mi sono sorpresa. Sorpresa di aver trovato giovani che come me ci tengono a camminare nella Chiesa, ad essere buoni cristiani e a portare un po’ di cambiamento”; ”Mi ha colpito la serenità nella condivisione, l’ascoltare opinioni e storie diverse. Credo che serate così facciano davvero”.”Bello vedere come anche gli altri abbiano dubbi e fatiche simili ai tuoi e come la comunità sia il luogo migliore per superarli e affrontarli.” “Quest’esperienza mi ha fatto capire che come giovane non sono solo, tanti altri condividono come me la loro paura di essere giudicati come cristiani, di non essere ascoltati. E’ stato molto positivo. Da ripetere.”
L’esperienza si è mostrata promettente e fa intravvedere nuove vie per l’impegno pastorale delle nostre parrocchie! Un grande grazie a quanti hanno reso possibile l’esperienza! Gli ascolti fatti verranno inviati alla diocesi e costituiranno il nostro contributo al cammino sinodale della Chiesa universale.
don Giovanni e i giovani della Con-missione giovani della Collaborazione pastorale antoniana
Giovani convocati in sinodo!
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La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo! Il cammino, dal titolo «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione», è aperto solennemente il 9-10 ottobre 2021 a Roma e il 17 ottobre seguente in ogni diocesi Una tappa fondamentale sarà la celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nell’ottobre del 2023 , a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari (cfr. EC, artt. 19-21).
Con questa convocazione, Papa Francesco invita la Chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione: «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio» . Questo itinerario, che si inserisce nel solco dell’«aggiornamento» della Chiesa proposto dal Concilio Vaticano II, è un dono e un compito: camminando insieme, e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrà imparare da ciò che andrà sperimentando quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione. Il nostro “camminare insieme”, infatti, è ciò che più attua e manifesta la natura della Chiesa come Popolo di Dio pellegrino e missionario.
Anche i giovani della nostra collaborazione avranno una grande occasione!
UN MEETUP GIOVANI - SERATA ASCOLTO SINODALE!!!
Quando? Venerdì 25 febbraio 2022 ritrovo alle ore 20.30 presso il sagrato della Chiesa Ss. Pietro e Paolo di Camposampiero!
Per chi?: Per tutti i giovani dai 18 – 35 anni delle 7 parrocchie (Camposampiero, Rustega, Loreggia, Loreggiola, Sandono, Zeminiana, Massanzago). Clan/Noviziato, CoCa, educatori di AC, giovani che da tempo non frequentano più le parrocchie, non credenti, indifferenti…per avere più contributi possibili!
Obiettivo: ascoltarci e aiutare le nostre parrocchie a rispondere all’invito di papa Francesco che chiama la Chiesa a rinnovarsi!
Quanto dura? Ritrovo alle 20.30, conclusione per le 22.30 circa!
Cosa si farà? Noi giovani desideriamo ascoltare con interesse e senza alcun pregiudizio il tuo punto di vista sulla Chiesa, e darti l’occasione di ascoltare altri giovani come te sullo stesso argomento. Lo faremo per piccoli gruppi, per gustare al meglio l’esperienza!
Quanto posto c'è? In Chiesa sono disponibili 230 posti in sicurezza; vivremo la serata per piccoli gruppi da 8-10 giovani.
Come posso aderire? Basta compilare il form che trovi a questo link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdI_xmP8IekP7yuO6ZKXGYSsiObOCxQh0L2aAFIEijILLT2Pw/viewform , entro il 23 febbraio per permetterci di organizzarci al meglio!
Per maggiori info sul significato della serata: visita i siti https://www.synod.va/ ; https://www.diocesitv.it/sinodo-2021-2023/
Per altre informazioni scrivici pure! Ecco i contatti:
- don Giovanni: cel. 338.7648255
- mail:
- Instagram: giovani_cp.antoniana.it
don Giovanni e la Con-missione di pastorale giovanile
Confessioni per giovani e giovanissimi in preparazione al Natale!
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La nostra Collaborazione offre anche quest'anno alcune serate di preparazione per giovani e giovanissimi in preparazione al S. Natale, con possibilità della Confessione!
Questi gli appuntamenti, pensati per giovanissimi dalla I-IV superiore, educatori AC e giovanissimi, CO.CA. Agesci, Clan/Noviziati, giovani dai 18 anni in su:
- Venerdì 17 dicembre ore 20.15 - chiesa di San Marco in Camposampiero, per le parrocchie della Città di Camposampiero.
- Lunedì 20 dicembre ore 20.15 - chiesa di Loreggia, per le parrocchie di Loreggia e Loreggiola
- Martedì 21 dicembre ore 20.15 - chiesa di Massanzago, per le parrocchie di Massanzago, Sandono e Zeminiana.
E se fosse tutto vero, che c'è perdono e una buona parola anche per te? Vieni e vedi!
Ti aspettiamo con profonda gioia!!
don Giovanni e la Con-missione giovani
AVVENTO GIOVANE 2021! Serate di preghiera per giovani in preparazione al Natale
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"Quanti sperano nel Signore riacquistano forza!"
Oltre alle serate bibliche, la collaborazione pastorale antoniana offre una nuova opportunità per i giovani dai 18-35 anni della nostra Collaborazione pastorale: alcune serate di preghiera e condivisione in preparazione al Natale!
Le serate sono rivolte a tutti i giovani, in particolare agli educatori AC e Scout delle nostre parrocchie e a tutti coloro che desiderano vivere con noi alcune serate di preghiera fraterna.
Ecco i luoghi e le date:
Giovedì 2 dicembre - ore 20.45 in cappella S. Chiara (canonica Camposampiero);
Giovedì 9 dicembre - ore 20.45 in Chiesa di Loreggia;
Giovedì 16 dicembre - ore 20.45 in Chiesa di Rustega;
Ricordiamo di portare mascherina, carta e penna, non è richiesto il green pass. È gradito un cenno di conferma della propria presenza a don Giovanni per ottimizzare l'organizzazione (cel. 338.7648255).
Nella locandina trovi indicate anche le sere per le Confessioni in preparazione al Natale: partecipa nella Chiesa del tuo comune di residenza!
Vieni, ti aspettiamo e ti accompagniamo con la nostra preghiera.
don Giovanni e la Con-missione giovani di pastorale giovanile della Collaborazione
“Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!” (cfr. At 26,16) - GMG 2021
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Oggi, 21 novembre, in tutto il mondo si celebra la XXXVI^ giornata mondiale della gioventù!
Il tema è una chiamata per ogni giovane: “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!” (cfr. At 26,16): qui trovi il testo: https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/youth/documents/papa-francesco_20210914_messaggio-giovani_2021.html.
Papa Francesco ha tenuto questa mattina una bellissima omelia per i giovani nella Santa Messa che ha celebrato nella Basilica di San Pietro in occasione della GMG: riportiamo sia il link che il testo integrale, tratto dallo stesso: https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/11/21/0766/01615.html
Che la gioia di far parte della Chiesa e di testimoniare Gesù risorto abiti sempre il cuore di tutti i giovani! Buoan giornata mondiale della gioventù, con il pensiero alla GMG 2023 di Lisbona!
don Giovanni e la Con-missione giovani di pastorale giovanile della Collaborazione antoniana
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Soffermiamoci allora sulla prima: Gesù che viene con le nubi. È un’immagine che parla della venuta di Cristo nella gloria alla fine dei tempi: ci fa capire che l’ultima parola sulla nostra esistenza sarà di Gesù, non la nostra! Egli – dice ancora la Scrittura – è Colui che «cavalca le nubi» (Sal 68,5) e nei cieli manifesta la sua potenza (cfr ibid., v. 34-35): è cioè il Signore, il Signore che viene dall’alto e non tramonta mai, è Colui che resiste a ciò che passa, è la nostra eterna incrollabile fiducia. È il Signore. Questa profezia di speranza illumina le nostre notti. Ci dice che Dio viene, che Dio è presente, che Dio è all’opera e che Dio volge la storia verso di Lui, verso il bene. Viene “con le nubi” per rassicurarci, come a dire: “Non vi lascio soli quando la vostra vita è avvolta da nubi oscure. Io sono sempre con voi. Vengo per rischiarare e far risplendere il sereno”.
Il profeta Daniele, però, specifica di aver visto il Signore venire con le nubi «guardando nelle visioni notturne» (Dn 7,13). Nelle visioni notturne: cioè Dio viene nella notte, tra le nubi spesso tenebrose che si addensano sulla nostra vita. Ognuno di noi conosce questi momenti. C’è bisogno di riconoscerlo, di guardare oltre la notte, di alzare lo sguardo per vederlo in mezzo alle oscurità.
Cari giovani, guardare nelle visioni notturne! Cosa vuol dire questo? Avere occhi luminosi anche dentro le tenebre, non smettere di cercare la luce in mezzo alle oscurità che tante volte portiamo nel cuore e vediamo attorno a noi. Alzare lo sguardo da terra, verso l’alto, non per fuggire, ma per vincere la tentazione di rimanere stesi sui pavimenti delle nostre paure. Questo è il pericolo: che ci reggano le nostre paure. Non rimanere rinchiusi nei nostri pensieri a piangerci addosso. Alza lo sguardo, àlzati! Questo è l’invito: alza lo sguardo, àlzati! È l’invito che il Signore ci rivolge, e al quale ho voluto fare eco nel Messaggio dedicato a voi giovani per accompagnare questo anno di cammino. È il compito più arduo, ma è il compito affascinante che vi è consegnato: stare in piedi mentre tutto sembra andare a rotoli; essere sentinelle che sanno vedere la luce nelle visioni notturne; essere costruttori in mezzo alle macerie – ce ne sono tante in questo mondo di oggi, tante! –; essere capaci di sognare. E questo per me è la chiave: un giovane che non è capace di sognare, poveretto, è diventato vecchio prima del tempo! Essere capaci di sognare, perché questo fa chi sogna: non si lascia assorbire dalla notte ma accende una fiamma, accende una luce di speranza che annuncia il domani. Sognate, siate svelti e guardate al futuro con coraggio.
Vorrei dirvi questo: noi, noi tutti, vi siamo grati quando sognate. “Ma davvero? I giovani quando sognano a volte fanno chiasso…”. Fate chiasso, perché il vostro chiasso è il frutto dei vostri sogni. Vuol dire che non volete vivere nella notte, quando fate di Gesù il sogno della vostra vita e lo abbracciate con gioia, con un entusiasmo contagioso che ci fa bene! Grazie, grazie, quando siete capaci di portare avanti i sogni con coraggio, per quando non smettete di credere nella luce anche dentro le notti della vita, per quando vi impegnate con passione per rendere più bello e umano il nostro mondo. Grazie per quando coltivate il sogno della fraternità, per quando avete a cuore le ferite del creato, lottate per la dignità dei più deboli e diffondete lo spirito della solidarietà e della condivisione. E soprattutto grazie perché in un mondo che, appiattito sui guadagni del presente, tende a soffocare i grandi ideali, non perdete in questo mondo la capacità di sognare! Non vivere o addormentati o anestetizzati. No: sognare vivi. Questo aiuta noi adulti e la Chiesa. Sì, abbiamo bisogno anche come Chiesa di sognare, abbiamo bisogno dell’entusiasmo, abbiamo bisogno dell’ardore dei giovani per essere testimoni di Dio che è sempre giovane!
E vorrei dirvi un’altra cosa: tanti vostri sogni corrispondono a quelli del Vangelo. La fraternità, la solidarietà, la giustizia, la pace: sono gli stessi sogni di Gesù per l’umanità. Non abbiate paura di aprirvi all’incontro con Lui: Egli ama i vostri sogni e vi aiuta a realizzarli. Il Cardinale Martini diceva che alla Chiesa e alla società servono «sognatori che ci mantengano aperti alle sorprese dello Spirito Santo» (Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede, p. 61). Sognatori che ci mantengano aperti alle sorprese dello Spirito Santo. È bello! Vi auguro di essere tra questi sognatori!
Ed ora veniamo alla seconda immagine, a Gesù che dice a Pilato: “Io sono re”. Colpiscono la sua determinazione, il suo coraggio, la sua suprema libertà. È stato arrestato, viene portato nel pretorio, è interrogato da chi può condannarlo a morte. E in una circostanza del genere, avrebbe potuto lasciar prevalere un naturale diritto a difendersi, magari cercando di “aggiustare le cose”, trovando un compromesso. E invece Gesù non nasconde la propria identità, non camuffa le sue intenzioni, non approfitta di uno spiraglio di salvezza che pure Pilato lasciava aperto. No, non approfitta. Con il coraggio della verità risponde: “Io sono re”. Si prende la responsabilità della sua vita: sono venuto per una missione e vado fino in fondo per testimoniare il Regno del Padre. Dice: «Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità» (Gv 18,37). Gesù è così. È venuto senza doppiezze, per proclamare con la vita che il suo Regno è diverso da quelli del mondo, che Dio non regna per aumentare il suo potere e schiacciare gli altri; non regna con gli eserciti e con la forza. Il suo è il Regno dell’amore: “io sono re”, ma di questo regno dell’amore; “io sono re” del regno di chi dona la propria vita per la salvezza degli altri.
Cari giovani, attira la libertà di Gesù! Lasciamo che ci vibri dentro, che ci scuota, che susciti in noi il coraggio della verità. E noi possiamo chiederci: se fossi qui, ora, al posto di Pilato davanti a Gesù, a guardarlo negli occhi, di che cosa mi vergognerei? Davanti alla verità di Gesù, alla verità che è Gesù, quali sono le mie falsità che non stanno in piedi, le mie doppiezze che a Lui non piacciono? Ognuno di noi ne ha. Cercarle, cercarle. Tutti ne abbiamo di queste doppiezze, di questi compromessi, di questo “aggiustare le cose” perché la croce si allontani. Ci serve metterci davanti a Gesù per fare la verità in noi. Ci serve adorarlo per essere liberi dentro, per fare luce sulla vita e non lasciarci ingannare dalle mode del momento, dai fuochi d’artificio del consumismo che abbaglia e paralizza. Amici, non siamo qui per farci incantare dalle sirene del mondo, ma per prendere in mano la nostra vita, per “mordere la vita”, per viverla pienamente!
Così, nella libertà di Gesù troviamo anche il coraggio di andare controcorrente. E questa è una parola che vorrei sottolineare: andare controcorrente, avere il coraggio di andare controcorrente; non contro qualcuno – che è la tentazione di ogni giorno –, come fanno i vittimisti e i complottisti, che caricano la colpa sempre sugli altri; no, contro la corrente malsana del nostro io egoista, chiuso e rigido, che tante volte cerca delle cordate per sopravvivere, no, non questo. Andare controcorrente per metterci nella scia di Gesù. Egli ci insegna ad andare contro il male con la sola forza mite e umile del bene. Senza scorciatoie, senza falsità, senza doppiezze. Il nostro mondo, ferito da tanti mali, non ha bisogno di altri compromessi ambigui, di gente che va di qua e di là come le onde del mare – dove li porta il vento, dove li portano i propri interessi –, di chi sta un po’ a destra e un po’ a sinistra dopo aver fiutato che cosa conviene. Gli “equilibristi”. Un cristiano che va così, sembra essere più equilibrista che cristiano. Gli equilibristi che cercano sempre una strada per non sporcarsi le mani, per non compromettere la vita, per non giocarsi sul serio. Per favore, abbiate paura di essere giovani equilibristi. Siate liberi, siate autentici, siate coscienza critica della società. Non avere paura di criticare! Noi abbiamo bisogno delle vostre critiche. Tanti di voi stanno criticando, per esempio, contro l’inquinamento ambientale. Abbiamo bisogno di questo! Siate liberi nelle critiche. Abbiate la passione della verità, perché con i vostri sogni possiate dire: la mia vita non è schiava delle logiche di questo mondo, perché regno con Gesù per la giustizia, per l’amore e la pace! Cari giovani, vi auguro che ciascuno di voi possa sentire la gioia di dire: “Con Gesù anch’io sono re”. Sono re: sono un segno vivente dell’amore di Dio, della sua compassione e della sua tenerezza. Sono un sognatore abbagliato dalla luce del Vangelo e guardo con speranza nelle visioni notturne. E quando cado, ritrovo in Gesù il coraggio di lottare e sperare, il coraggio di tornare a sognare. Ad ogni età della vita.