Domenica 27 luglio, alle ore 20.30, in Chiesa Ss. Pietro e Paolo a Camposampiero, la nostra Collaborazione pastorale si riunisce in preghiera, aperta a tutti i fedeli della Collaborazione Pastorale Antoniana e a quanti altri volessero partecipare.
Il nostro Vescovo, mons. Michele Tomasi attraverso gli Uffici di Pastorale sociale – giustizia e pace, Caritas, Centro Missionario, Migrantes, Liturgico, prendendo spunto da una proposta di “suonare le campane per rompere il silenzio”, invita a suonarle per “chiamarci alla preghiera” e per vivere momenti di invocazione del dono della pace, in modo particolare per la situazione di Gaza e della Cisgiordania. Per questo pregheremo il S. Rosario arricchendolo con momenti di riflessione a partire dagli interventi di papa Leone XIV, del Cardinal Pierbattista Pizzaballa, del cardinal Zuppi e del rabbino di Bologna De Paz. E’ il primo appuntamento che vogliamo vivere con questa finalità, scegliendo – sempre come ci suggerisce il Vescovo – anche di poter continuare secondo modalità che possiamo individuare insieme.
A questo link, il messaggio della nostra diocesi.
Riportiamo anche qui il testo:
“Le sempre più tragiche vicende della guerra in Palestina ci chiedono con urgenza di porre anche un segno diocesano in merito. Vi chiediamo di prendere visione della lettera e della proposta di preghiera allegate. Eventuali offerte per venire in soccorso della popolazione possono essere convogliate nell’iniziativa di Caritas Italiana – vedi indicazioni sul sito di Caritas Treviso”: è questo il messaggio che gli uffici diocesani diPastorale sociale – giustizia e pace, Caritas, Centro Missionario, Migrantes, Pastorale della Salute, Liturgico hanno inviato questa mattina ai sacerdoti e a tutte le comunità cristiane della diocesi. Ecco il testo della lettera. In allegato la proposta di preghiera del Rosario.
“Care comunità cristiane e cari sacerdoti,
la gravità della situazione a Gaza (e in Cisgiordania) è sempre più evidente e tragica. Fin dall’inizio della guerra, non dichiarata, innescata dall’azione terroristica di Hamas, papa Francesco e il patriarca di Gerusalemme Pizzaballa, il patriarca emerito Sabbah e oggi papa Leone hanno levato la loro voce, insieme a tanti altri, per chiedere la fine delle ostilità e una tregua che potesse dare inizio ad un processo di pace. Innanzitutto per salvaguardare i civili e le persone più deboli, anziani, bambini, donne, malati…
Oggi avvertiamo sempre più urgente esprimere la voce di una Chiesa locale che, prima di tutto, si manifesta nella preghiera. Non come l’ultimo rifugio della nostra impotenza, quanto per metterci in dialogo con Dio, affidare alle sue mani tutte le vittime prigioniere di questa situazione e pure la nostra incapacità, ma anche ascoltare Lui che ci parla perfino in simili circostanze (presenti anche altrove nel mondo: Sudan, Congo, Ucraina…) e capire da Lui come porre gesti e scelte che possano affermare il nostro “no” a simili stragi, a tanta rovina del nostro essere umani. E’ scelta di fede: credere che Dio, in Gesù, sia presente come vittima tra le vittime di questa situazione disumana, e tornare ad ascoltare la sua voce di strazio e di chiamata a un impegno di solidarietà.
Prendendo spunto da una proposta di “suonare le campane per rompere il silenzio”, proponiamo di suonarle per “chiamarci alla preghiera”. In allegato vi è un piccolo sussidio per pregare con la preghiera più popolare, il rosario, attualizzata dentro la situazione che stiamo vivendo e arricchita da spunti presi da dichiarazioni di papa Leone, del patriarca Pizzaballa, del cardinale Zuppi, del rabbino di Bologna De Paz.
Una preghiera che possa essere fatta anche fuori dalle chiese, se si desidera, visibile sui sagrati o altrove, preceduta dal suono delle campane, a partire da domenica prossima, 27 luglio, secondo orari e modalità che verranno considerate più opportune da ogni comunità e collaborazione pastorale. E con la possibilità di riproporla fin quando le stesse comunità lo riterranno opportuno.
Sperando che possa essere un segno che poniamo insieme come Chiesa diocesana, ci affidiamo alla misericordia disarmata e disarmante del Padre”.
Uffici di Pastorale sociale – giustizia e pace, Caritas, Centro Missionario, Migrantes, Pastorale della Salute, Liturgico
Treviso, 25 luglio 2025