31 agosto 2023, ore 22.47.

Il calendario mensile, a un ora dal passaggio “31 agosto – 1 settembre”, ci segnala che ci avviamo ormai all'autunno. Da una mese - e da una estate - piena di campiscuola ed esperienze estive passiamo a Settembre: le giornate iniziano a riempirsi di riunioni, programmazioni, "caccia" a nuovi educatori e volontari per le varie attività…con le attese e le speranze che ogni nuovo inizio porta con sè.

Numeri

Partiamo dai numeri – che danno un'idea del giro di ragazzi e di giovani coinvolti nell'estate trascorsa. Nella nostra Collaborazione pastorale (che comprende le parrocchie di Camposampiero - Ss. Pietro e Paolo, Rustega, Loreggia, Loreggiola, Massanzago, Sandono, Zeminiana), sono stati garantiti 5 Grest nel mese di Giugno (bel segno la rinnovata collaborazione con S.Marco) e 26 campiscuola, proposti dai 4 gruppi scout AGESCI (Zeminiana 1, Camposampiero 1 e 2, Loreggia 1), dalle 4 AC (Loreggia-Loreggiola, Camposampiero, Rustega, Massanzago-Sandono-Zeminiana) e dalle parrocchie. Più di 1300 i ragazzi, giovanissimi, capi, educatori, volontari coinvolti nel complesso. E con emozione, ricordiamo anche i 33 giovani che hanno partecipato alla GMG a Lisbona...

Davvero...la messe è molta!

Tre parole al volo, per tentare una sintesi, almeno per come ho vissuto io questa estate.

Stupore

Stupore. E’ la prima cifra che mi ritorna. Stupore perché? Per tutto il bene che ho visto. Per i sorrisi gustati. Per la solidarietà respirata. Perché man mano che passano gli anni, è sempre meno scontato che vengano garantite queste esperienze. Perchè tutto questo è possibile grazie a educatori, capiscout, animatori, volontari che danno – gratis – settimane estive per bambini e ragazzi. E' bene ricordarlo, specialmente quando si pensa che sia tutto scontato e tutto garantito. Non è così. E qui sorge la questione -tra le altre -  sulla capacità del volontariato parrocchiale di rigenerarsi mediante nuovi innesti...e viene da chiedersi se sorge ancora, nel profondo del cuore di chi passa all'ombra del campanile - anche solo per usufruire delle attività proposte -  la domanda: ma io, cosa posso fare per la mia parrocchia?

Nei campi a cui ho partecipato, ho visto con stupore la passione che educatori e capiscout hanno messo. Sì. Si avverte la fatica di arrivare con un anno di lavoro o studio alle spalle. Ma la voglia di esserci e di godersi specialmente i momenti serali di verifica e programmazione, li ho toccati con mano ed  è stato edificante.

C’è ancora qualcuno che ci crede!

Stupore anche per le risposte dei ragazzi. E’ vero, il camposcuola mantiene la sua magia. Ma forse più di altri anni ho visto il bisogno dei ragazzi di esserci, trovarsi, stare insieme. Hanno fame di pane fresco per il loro cuore. Fame di relazioni, di senso, di gioia, di amore, di Gesù.

Stupore per l'esperienza di Lisbona. I ragazzi che hanno partecipato sicuramente hanno raccontato a tanti amici cos'ha voluto dire condividere una settimana con 1300000 giovani da tutto il mondo, insieme a papa Francesco.

Rete

Nel caso delle parrocchie e delle AC si sono realizzate feconde collaborazioni questa estate. Penso in particolare al campo di III media. Da questo punto di vista la Collaborazione Pastorale aiuta molto a percepirsi come un NOI più grande e a percepire che la virtù della collaborazione davvero può portare frutti buoni. Nel nome di Gesù.

Rete, fare rete. Quanto bisogno vedo di parlarci, di aiutarci, di sostenerci, di ri-cordare al cuore credente il motivo ultimo per il quale siamo qui, del nostro essere Chiesa: testimoniare Gesù risorto, amore infinito che fa nuova la vita, dandole una gioia che il mondo non può dare. Ci vorrà grande coraggio, per ripensarci e per lasciarci trascinare là, dove lo Spirito ci sta portando.

Credo che tutte le realtà associative abbiano bisogno di ravvivare una visione di insieme di parrocchia e di Chiesa. Ma questo è possibile solamente grazie a una visione di fede che ci fa comprendere quanto ognuno, con la propria specificità carismatica, davvero è una ricchezza per tutti!

L’AC si avvia a vivere un periodo importante di ripensamento e di assunzione di nuove responsabilità. La accompagniamo con la stima di sempre, ma anche con speranza.

Speranza

Ho visto tanta generosità. I Grest mi hanno fatto toccare con mano una gioventù che ha enormi potenzialità. Ho dato fiducia, li ho esortati a dare il meglio di sé. Non mi hanno deluso. Ho visto tanta perseveranza da parte di tutti, anche nelle fatiche.

Ho visto la voglia di esserci, perché si crede in quello che si fa.

Ho visto l’azione potente dello Spirito Santo, nei cuori di chi si è speso e di chi ha aperto il cuore alla Grazia nella confessione: quanti miracoli! Il Signore ha fatto tanto. Io sono stato spettatore di grandi cose...e tanto poco ho fatto...mi rendo conto che la messe  è davvero molta! Quanto vorrei ci fossero più preti, più consacrati/e per seguire a dovere tanta bella gioventù...

Porto con me la speranza e la gioia di quanto vissuto. E per questo continuo a camminare, con fiducia. Grato, insieme ai parroci, per quanti hanno svolto il loro servizio con amore e passione: il Signore vi ricompensi!

Ma come non disperdere tanta ricchezza? Penso anzitutto cercando di non perdere la memoria di quanto vissuto. Ma anche continuando, specialmente con i giovani, a indicare con fermezza e con gioia la via del Vangelo come via di salvezza, di senso, di vita: i giovani chiedono spazi per condividere la fede. Ci proveremo, a partire da quanto Lisbona ha suscitato nei cuori di chi ha partecipato.

Mi piace concludere questi brevi pensieri riprendendo le parole ispirate di papa Francesco, che diventano augurio per tutti noi...

Che cosa portiamo con noi? Rispondo con queste tre parole: brillare, ascoltare e non temere.

A voi giovani che avete vissuto questa gioia – stavo per dire questa gloria, e in effetti una specie di gloria lo è, questo nostro incontro –; a voi che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi che a volte pensate di non farcela – un po’ di pessimismo ci assale a volte –; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi forse inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo – ed è un bene che vogliate cambiare il mondo – e che volete lottare per la giustizia e la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia nella vita, ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù oggi dice: “Non temete!”, “Non abbiate paura!”.

Cari giovani, vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirvi: non temete, non abbiate paura. Di più, vi dico una cosa molto bella. Non sono più io, è Gesù stesso che vi guarda ora, vi guarda, Lui che vi conosce, conosce il cuore di ognuno di voi, conosce la vita di ognuno di voi, conosce le gioie, conosce le tristezze, i successi e i fallimenti, conosce il vostro cuore. E oggi Lui dice a voi, qui, a Lisbona, in questa Giornata Mondiale della Gioventù: “Non temete, non temete, coraggio, non abbiate paura!”. (Papa Francesco, S.Messa a Lisbona, 6 agosto 2023)

Buon cammino a tutti noi!

don Giovanni

(Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)