Siamo molto lieti di riportare l'esperienza di alcuni dei nostri 15 giovani che, accompagnati da don Giovanni e don Loris, hanno vissuto giornate indimenticabili a Roma insieme ai 400 giovani della nostra diocesi di Treviso (seguiranno altri aggiornamenti)

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Testimonianza 1

Il nostro pellegrinaggio è stato una grande esperienza fatta di entusiasmo, fraternità, crescita nella fede e condivisione, non pensavamo fosse così bello e ricco di scoperte! Martedì 29 luglio è iniziato il nostro cammino con la Santa Messa di apertura del Giubileo in Piazza San Pietro presieduta da mons. Fisichella ed abbiamo avuto un primo assaggio di questi giorni in cui abbiamo incontrato giovani da tutto il mondo. Il Giubileo, conosciuto anche come Anno Santo, è un evento religioso straordinario nella Chiesa Cattolica che si celebra ogni 25 anni. È un tempo dedicato alla riconciliazione, alla conversione e al rinnovamento spirituale, durante il quale i fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria, ossia, la remissione totale dei peccati.

Il tema che tuttora anima questa magnifica esperienza è la Speranza. La Speranza che non è altro che “attesa, attesa fervente, appassionata del compimento ultimo e definitivo di un mistero, il mistero dell’amore di Dio, nel quale siamo rinati e già viviamo”, proprio come affermato precedentemente da papa Francesco.

Nei successivi giorni, durante le mattine abbiamo condiviso il momento di catechesi con la Diocesi di Vicenza. Eravamo alloggiati insieme ai pellegrini di Vicenza in tre parrocchie di Monte Rotondo: i volontari delle parrocchie ci hanno accolti e serviti con grande generosità e delicatezza! È stato bello condividere il cammino con tanti altri giovani che come noi si sono fidati di questa bellissima proposta, abbiamo condiviso anche bei momenti di festa e riflessione insieme.  Attraverso la preghiera, l’ascolto della parola e accompagnati dalle riflessioni dei rispettivi vescovi Michele e Giuliano, abbiamo cercato di cogliere il significato e il valore della speranza nella vita di un cristiano. Successivamente nei pomeriggi, assieme a tanti giovani provenienti da diverse nazioni, abbiamo animato le strade di Roma con canti e balli, vivendo così l’opportunità di essere pellegrini di speranza e abbiamo gustato l’esperienza del perdono nelle confessioni.

Come giovani pellegrine della parrocchia Santi Pietro e Paolo durante l’esperienza, nonostante qualche momento di fatica legato alla stanchezza generale, ci siamo sentite parte di una grande comunità in grado di camminare insieme nella fede e di mettersi in relazione con l’altro; è stato bello respirare la Chiesa universale, con le sue ricchezze e tradizioni. Inoltre ciò che abbiamo costantemente sentito è la presenza del Signore che con la sua voce e con il suo Spirito si rende manifesta nei nostri cuori e nella nostra esistenza anche nei momenti più ardui. In particolar modo ci hanno profondamente colpite le parole di papa Leone XIV a Tor Vergata, il quale, invitandoci ad aspirare a cose grandi, ripone in noi grande fiducia nel futuro e crede nel nostro potere di sovvertire le logiche predominanti del nostro tempo. Impressionante il clima di preghiera che si è creato e la comunione che c’erano: eravamo in mezzo a un milione di giovani! Come giovani speriamo di continuare a coltivare la nostra fede in Cristo e di trovare il nostro posto nel mondo, testimoniando, così, la gioia dell’incontro con il Signore. Il rivedere le immagini di questi giorni indimenticabili ci emoziona ancora e ci f a gustare ancora quanto il Signore ci ha donato in questa esperienza!

Ehite, Beatrice e Carmen - parrocchia Santi Pietro e Paolo in Camposampiero

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Testimonianza 2

UN’ESPERIENZA CHE LASCIA IL SEGNO.
Abbiamo vissuto questa esperienza con curiosità ed entusiasmo, desiderosi di scoprire cosa fosse davvero il Giubileo e cosa significasse per tutte le persone che vi partecipavano. Giorno dopo giorno, abbiamo avuto l'opportunità di incontrare e confrontarci con persone provenienti da tutto il mondo, ognuna delle quali ci ha trasmesso una straordinaria energia. Ogni sorriso, ogni parola, ogni gesto condiviso rafforzava la gioia collettiva che ci univa.
Questa avventura è stata trasformativa: ci ha cambiati nel profondo, facendoci comprendere il vero valore della comunità e della fratellanza. I sorrisi, i canti, i balli e le parole gentili che abbiamo scambiato rimarranno per sempre impressi nei nostri cuori, come segni indelebili di un tempo speciale.
Ci rendiamo conto solo ora, con il senno di poi, di quanto potente sia stato ciò che abbiamo vissuto. All’interno di quella “bolla” di amicizia e sostegno reciproco, forse non percepivamo fino in fondo l’impatto che questo evento ha avuto sulla comunità cristiana e non solo. Ma oggi, possiamo dire con orgoglio e commozione di essere stati pellegrini di speranza, testimoni di qualcosa di davvero straordinario.
Abbiamo atteso per mesi questo momento, e ora ci sembra che quella settimana sia volata via in un attimo. Pensare che dovremo aspettare altri venticinque anni per rivivere un'emozione simile ci lascia con un senso di dolce nostalgia. Ma ciò che abbiamo vissuto ci accompagna ancora, e custodiamo la speranza che ogni persona nel mondo possa, almeno una volta, provare quella stessa sensazione di essere nel posto giusto, al momento giusto. Sentirsi compresi e parte di qualcosa di così grande è un’emozione che riempie il cuore.
L’incontro con il Papa è stato un momento quasi surreale. Vederlo da vicino, ascoltare le sue parole dal vivo, è stato toccante e significativo. Le sue parole ci accompagneranno nel cammino della vita come guida e ispirazione. Tra le tante, vogliamo ricordare una frase che ci ha colpiti particolarmente, tratta dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16):
“Siate il sale della terra e la luce del mondo.”
Questa immagine ha dato senso e forma al nostro pellegrinaggio. In quei giorni, ci siamo sentiti proprio così: sale e luce, capaci di dare significato al nostro impegno, alla nostra fatica, e a ogni piccolo gesto vissuto insieme. E forse, proprio lì, abbiamo capito cosa significa davvero essere comunità, fratelli, cristiani e pellegrini del mondo.
Consapevoli che questa grande bellezza che abbiamo vissuto é solo piccola parte della grande opera di Dio.

Celeste e Lucia -  parrocchia di Loreggia e Loreggiola.

 

Foto aerea in copertina tratta dalla pagina Facebook della Polizia di Stato - post del 3 agosto -  © Massimo Sestini Polizia di Stato (citazione obbligatoria)